Con gli avatar nella workroom. Poi confronto aperto sugli scenari
Ieri a Binario F si è svolto il primo incontro del nuovo programma Vagone FMD. Da 01 a 100 nel metaverso, realizzato con Meta. Abbiamo messo a punto un programma di attività coinvolgenti per dare la possibilità a policy maker e stakeholder di esplorare in prima persona come funziona il metaverso e di verificarne possibili applicazioni in più ambiti, soprattutto di pubblica utilità. Brevi sessioni interattive accompagnano le persone in un’esperienza completa, che può essere replicata più volte per approfondire nuovi strumenti e scenari.
Condividiamo gli spunti emersi dal primo appuntamento su "Il metaverso nelle attività culturali" nella sintesi di Onelia Onorati, che cura l'ufficio stampa.
Flavio Arzarello, public policy manager Meta Italia, Malta e Cipro. Il metaverso rappresenta l’evoluzione in 3D di Internet e si declinerà probabilmente al meglio nei particolari ambiti della sanità (e in specie la chirurgia) per l’apprendimento e l’esercitazione degli studenti, la geometria e la matematica (pensiamo ad esempio alla visualizzazione di uno studio di funzione), infine l’industria della cultura che ne sta già largamente beneficiando. Interoperabilità: Metaverso apre un mondo con infrastruttura unica interoperabile da diversi player, che potranno così presentare i propri servizi. I creator, che siano produttori di software o di contenuti, avranno un sistema aperto nel quale interagire.
Gianluca Polegri, direttore divisione Digital Solutions Engineering. Tutte le tecnologie del Metaverso faranno sì che si realizzi un internet immersivo in cui la customer experience è al centro, è la prima volta che l’utente si mostra per intero, che si possano cogliere espressioni del volto, atteggiamento del corpo… ci sarà un’evoluzione anche nella tipologia di servizi proposti. Retail, utilities, sanità sono i nostri ambiti di applicazione al momento.
Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI. Ci aiuterà a conservare la memoria, l’immaginazione e cambierà la fruizione dei consumi culturali.
Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia. Non dobbiamo trasformare la nostra realtà in virtualità ma creare delle possibilità aggiuntive, con l’aiuto dei giovani che hanno un approccio diverso. Fare pratica delle esperienze, consapevoli che i mezzi miglioreranno.
Pierluigi Bernasconi, presidente di Univideo. Occorre lavorare per una ingegnerizzazione e un’economia più spinta dei device perché passare attraverso gli oculus può essere esperienza troppo impegnativa per il quotidiano. Il corpo insegnante, poi, fa fatica a guidare i giovani, che alla fine arrivano da soli all’esperienza, devono avere una conoscenza più profonda.
Cecilia Casorati, direttrice dell'Accademia Belle Arti di Roma. Occorre andare più in profondità per superare i limiti e garantire l’inclusione, noi stiamo lavorando per dare la possibilità agli ipovedenti di fare un’esperienza di fruizione delle mostre. Evitare effetto Disneyland.
Manuela Cacciamani, presidente dell'Unione editori e creators digitali di Anica. Ecosistema del metaverso per me è la didattica, un campo da rendere più vivace e più interessante, come per esempio nel caso della storia.
Lucia Nardi, vicepresidente di Museimpresa e iniziative culturali Eni. Strumento interessante per le scuole ma andrebbe portato fuori dalle aule per rendere luoghi di cultura attraenti per i ragazzi e per i cittadini adulti. Si possono costruire spazi immersivi interessanti, abbiamo materiale di partenza ricco da elaborare e mettere a disposizione.
Elisabetta Borgia, Ministero della Cultura. Il ministero guarda con interesse alla possibilità negli ambiti dell’educazione, formazione, valorizzazione, ricerca. Pensiamo ai laboratori che possono diventare accessibili agli studenti, ma che sia raggiungibile e non alzi barriere o esclusioni.
Maria Teresa Rago, Comunicazione per Biblioteche di Roma. Abbiamo 39 strutture nei luoghi anche più marginali della città, offriamo un milione di libri e 7mila giornali e riviste. Abbiamo iniziato a pensare come garantire un’esperienza virtuale di fruizione del nostro patrimonio. In questo senso il Metaverso potrebbe avvicinare i ragazzi, che oggi sono lontani dalle biblioteche, magari con postazioni virtuali all’interno delle nostre strutture.
Tommaso Maggi, marketing strategico e digital Rai Cinema. Integrazione degli strumenti con il racconto tradizionale non per distruggerlo, ma per creare nuovi contenuti audiovisivi. Interconnessione: auspichiamo che i vari metaverso possano unificarsi, per ottimizzare questo mondo che ha tante opportunità. Customer experience di livello e contenuti interessanti.
Gian Pietro Leonardi di Progetto Zètema. Immagino un ecosistema che superi la riproduzione del mondo attuale come dimensione binaria di opposti, noi/loro, lui/lei. Mondo aperto dove i visitatori contribuiscono alla costruzione di cultura. Mondo non binario e collaborativo.
Il prossimo appuntamento, mercoledì prossimo 26 ottobre, è dedicato all'apprendimento personalizzato nel metaverso.