Il racconto dei primi appuntamenti del progetto Pazienti e futuro
Entra nel vivo il progetto “Pazienti e Futuro” con le prime formazioni per le associazioni di pazienti e familiari. Grazie al contributo non condizionato di Fondazione MSD, il progetto mira a sviluppare competenze digitali e un uso consapevole dell’intelligenza artificiale nella comunicazione sui temi di salute.
Nell’ambito del percorso, che prevede anche una sessione in presenza presso la Palestra dell’Innovazione (via del Quadraro 102, Roma), si sono svolti già due appuntamenti. Il primo, il 10 dicembre, con il webinar “Intelligenza artificiale e salute: opportunità e rischi”: un’introduzione ai meccanismi dell’intelligenza artificiale, in cui sono stati delineati gli ambiti e le applicazioni dell’IA per la salute e, infine, limiti, rischi, pregiudizi e fake news. Michele Fiori, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Milano, in collegamento con 20 rappresentanti principali organizzazioni non profit che operano nel campo della salute a supporto di pazienti e caregiver. Si è parlato di come si sta trasformando il mondo della salute, dalla diagnostica avanzata alla medicina personalizzata, fino alla gestione dei dati clinici, evidenziando tuttavia la scarsa informazione su cosa sia davvero l’IA e quali siano i reali rischi legati al suo utilizzo. “Abbiamo visto gli usi delle applicazioni dell’IA in ambito salute, ma abbiamo sfatato anche numerosi falsi miti. Sono arrivate molte domande dalle persone in collegamento, soprattutto in merito alla centralità dello spirito critico del paziente e all’importanza del supporto da parte del medico”, spiega Fiori.
Nel corso del secondo webinar, “Interrogare l’IA in modo sicuro: regole e buone pratiche”, tenutosi lunedì scorso 15 dicembre, Claudia Campisi ha illustrato il funzionamento dei chatbot e dei motori generativi, dando suggerimenti su come porre le domande in ambito salute senza correre rischi di mala informazione, quali strumenti di verifica e fonti attendibili usare. Claudia, che è anche una psicologa del lavoro, ha esortato i partecipanti a prendere spunto dall’incontro per sperimentare in autonomia e creare dei prompt efficaci per il proprio lavoro di ogni giorno. “I volontari potranno aiutare i pazienti e i loro cari nel percorso di conoscenza e adozione delle nuove tecnologie, con l’obiettivo primario di sensibilizzare le persone verso un uso sicuro dell’IA senza perdere di vista medici e specialisti sanitari”, ha commentato Campisi. Partendo dalla condivisione di esperienze dirette sono emerse anche le potenziali criticità, come gli atteggiamenti delle persone che effettuano le ricerche in maniera del tutto arbitraria e autonoma, senza consultare gli esperti. Tra gli stimoli più apprezzati l’identificazione delle domande da evitare e di quelle da riformulare, grazie all’aiuto di operatori volontari qualificati.
Tra le realtà che hanno aderito al percorso c’è Walce Aps, associazione di pazienti impegnata nella lotta al tumore al polmone con iniziative di informazione e supporto per pazienti e caregiver. “Ho seguito entrambi i webinar e li ho trovati complementari tra loro”, ha raccontato Federica Ferraresi. “Prima di iniziare questo percorso ho sempre pensato che l’IA potesse essere una grande risorsa per un’associazione come la nostra, un vero e proprio game changer, perché può supportare davvero le nostre attività e moltiplicare i nostri contatti. Mi piace pensare che l’impatto dell’intelligenza artificiale possa essere paragonato a quello dell’email rispetto alle lettere dattiloscritte. Diminuire i tempi, moltiplicare le possibilità anche per le realtà di piccole dimensioni, in cui le risorse umane lavorano a tante attività differenti. Questo non vuol dire che l’IA ci possa sostituire! Non credo agli atteggiamenti catastrofisti, è bene non farsi fermare dalle paure ma cavalcare il cambiamento con l’opportuna preparazione. La panoramica sull’IA, nel primo incontro, è risultata efficace anche per il taglio più pratico del secondo. Claudia Campisi è andata molto in profondità e ci ha dato indicazioni importanti sulla privacy, per scoraggiare usi scorretti”.
Chi non è riuscito a partecipare ai webinar live, può iscriversi sulla FMD Academy e seguire la registrazione.