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Testimonials

I protagonisti raccontano

Emanuela Guglielmi

Emanuela Guglielmi 27 anni laurea magistrale in Sicurezza dei sistemi software e studentessa, dottoranda Università degli Studi del Molise

Ritengo che il ruolo di formatrice sia importante, poiché offre l'opportunità di contribuire alla crescita professionale delle giovani ragazze, trasmettendo loro conoscenze e competenze. Inoltre, mi entusiasma vedere il loro progresso e la passione per la tecnologia crescere durante il percorso formativo. Da quest’esperienza porto a casa semplicemente il sorriso dei ragazzi mentre interagivano con strumenti con cui molti di loro non avevano familiarità. 

Valentina Piantadosi

Valentina Piantadosi Dottore di Ricerca in Ingegneria del software Università degli Studi del Molise

Ho partecipato al programma Coding Girls per formare ragazze come me, in modo da trasmettergli la mia stessa passione per l’informatica e per comunicargli che questo mondo è adatto anche a loro. Questa esperienza mi ha dato delle bellissime sensazioni, perché le ragazze erano curiose e volevano sempre più informazioni. Vedere lo stupore nei loro occhi è stata la cosa più bella del mondo.

Angelica Spina

Angelica Spina 23 anni studentessa, laurea magistrale in Sicurezza dei sistemi software Termoli, Università degli Studi del Molise

Consiglio vivamente a tutti gli insegnanti e agli appassionati di informatica di prendere parte a Coding Girls, che rappresenta un'occasione unica per fare la differenza e per costruire un futuro più inclusivo e tecnologicamente avanzato.

Fabio Cito

Fabio Cito ingegnere, docente A. Pacinotti di Taranto

La formazione offerta da Ital.IA Lab ha giocato un ruolo cruciale nel cambiare l’atteggiamento dei docenti nei confronti dell’IA. All’inizio, c’era una certa diffidenza, ma dopo il corso di formazione, abbiamo iniziato a vedere l’IA come uno strumento prezioso e i ragazzi, incredibilmente informati, hanno mostrato di comprendere le sue potenzialità meglio di noi docenti.

Christian Carmine Esposito

Christian Carmine Esposito professore associato, Dipartimento di Informatica Università di Salerno

Il divario di genere tra donna e informatica è evidente nelle recenti statistiche nazionali ed europee sul numero di donne occupate con formazione in ambito ICT, e si sviluppa tra i banchi di scuola, con ripercussioni all'università. Sebbene il trend sia mondiale, in Italia la situazione è molto più preoccupante e in crescita, e rappresenta una delle principali sfide per chi si occupa di formazione universitaria in informatica. Ho deciso di partecipare a Coding Girls per andare alla radice del problema e invertire la rotta incoraggiando gli studi informatici tra le ragazze e capendo il motivo del loro non interesse a percorsi di laurea ICT.

Delfina Malandrino

Delfina Malandrino professoressa associata, Dipartimento di informatica Università di Salerno

Aderire al progetto Coding Girls mi ha permesso di contribuire al lungo e incessante lavoro per l’abbattimento del divario di genere nell’ambito delle discipline Stem, per incoraggiare le giovani studentesse agli studi nei settori della scienza e allo stesso tempo prepararle alle carriere del futuro, come quelle altamente richieste in vari settori delle tecnologie informatiche. Quest’anno oltre a coinvolgere le scuole, con i loro studenti, docenti e dirigenti scolastici, una attenzione è stata rivolta anche a docenti universitari, ex studenti universitari, role model e alle imprese, nell’ottica di ampliare la rete di persone che in un modo o in un altro, attraverso punti di vista differenti e esperienze differenti, possono contribuire a cancellare quell’idea stereotipata secondo cui il mondo informatico sarebbe più adatto ad un pubblico maschile.  
 

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