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Una gita da incubo

Una gita da incubo

Una gita da incubo

"Il mattoncino è colorato, ha varie forme, è robusto, può arrivare a rappresentare qualsiasi pensiero fino a diventare un vero alleato per raccontare e rappresentare velocemente una situazione, un episodio, un'idea che merita attenzione, un approfondimento, ma anche una paura o un incubo".

 

Le mani pensano” è il titolo del workshop animato da Cecilia Stajano, facilitatrice certificata del Metodo Lego® Serious Play® e della metodologia Mta Learning, in occasione del 4°convegno internazionale di didattica capovolta, promosso dall'associazione Flipnet. Il convegno "Collaborare per imparare" si è tenuto sabato scorso, 24 febbraio, presso l’Università degli Studi Roma Tre.

 

Mani che hanno lavorato per circa un’ora con i kit di costruzione Lego Serious Play, uno strumento pensato per favorire il pensiero creativo nei team aziendali e che questa volta ha visto protagonisti 42 docenti provenienti da diverse scuole di ordine e grado di tutta Italia, appartenenti alla rete Flipnet.

"Cecilia con la sua simpatia e la sua voglia di trasmettere entusiasmo è riuscita a gestire un’ora di laboratorio con diverse attività coinvolgenti", racconta Debora Cavallo, che ha seguito la sessione formativa con il ruolo di tutor d'aula. "Cecilia ha animato l’incontro creando sinergie forti tra i partecipanti. Le attività sono partite con un breve warm up che prevedeva la costruzione di una semplice torre. Il "riscaldamento" ha preceduto il vero e proprio laboratorio tematico, che per l’occasione è stato la gita da incubo".

 

"Tutti i docenti hanno dovuto ricreare una situazione tipo che rappresentasse la gita più disastrosa da immaginare. La fantasia è esplosa! Dal dirigente tigre per la sua autorità e precisione allo studente scimmia sempre pronto a esplorare", prosegue Debora. Le mani sono state in grado di rappresentare scenari nuovi o già vissuti, che hanno aiutato gli insegnanti a capire, in modo creativo, come risolvere il problema dell’uscita didattica più temuta.

 

"I mattoncini diventano veri a propri alleati per allenare la classe a presentarsi a una competizione, a risolvere un compito, a prepararsi a un evento, a riconsiderare un fatto accaduto e costruire la propria sfida, fissare e delineare obiettivi chiari da raggiungere e superare a confrontarsi con gli altri intorno a una idea, a fare integrazione e creare inclusione", spiega Cecilia Stajano.

 

Pezzo dopo pezzo, guidati dalla voce del facilitatore, si costruisce lo scenario individuale o collettivo, lo si osserva, racconta, interroga, si apportano migliorie e modifiche e poi lo scenario (landscape) può restare a monito, guida, traccia o pietra miliare del proprio percorso evolutivo.

La metodologia Lego Serious Play ha svelato idee, pensieri e racconti che ha portato i partecipanti del workshop a immaginare un uso diverso dei kit con i proprio studenti, una didattica capovolta seriamente-divertente con cui sconfiggere per esempio lo stress pre-esame di Stato o eventuali situazioni di bullismo.

 

"Ai tanti docenti che con me hanno giocato seriamente sabato scorso, va il mio ringraziamento per aver saputo passare insieme un momento seriamente divertente. Vi invito a scrivermi per disegnare o ideare insieme gli interventi che vorrete realizzare in classe o a scuola". È il messaggio che rilancia Cecilia con la sua mail c.stajano@mondodigitale.org

 

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