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Settimane Tematiche: il salto di qualità della scuola

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Settimane Tematiche: il salto di qualità della scuola

Settimane Tematiche: il salto di qualità della scuola



Nella maggior parte degli eventi gli interventi dei relatori si dilatano nel tempo e lasciano poco spazio ai partecipanti per visitare l’area espositiva. Ma oggi, all’evento conclusivo delle attività a Città Educativa, non è successo così.

Il prof. Tullio De Mauro è stato tra i primi relatori ad arrivare e si è attardato a lungo tra gli stand allestiti dalle scuole e dalle organizzazioni che hanno partecipato alla 4ª edizione delle Settimane Tematiche. Ha ascoltato con attenzione le spiegazioni dei ragazzi, ha assistito alle dimostrazioni pratiche, ha chiesto chiarimenti e spiegazioni. Il convegno vero e proprio si è fatto attendere. Poi interventi brevi e concisi. Nel suo intervento introduttivo il prof. De Mauro ha invitato i partecipanti a visitare l’area dimostrativa e a leggere la pubblicazione “L’innovazione nelle scuole romane”. Infatti, se “tante volte capita di sentire gli insegnanti che dicono: ma che posso fare? Che devo fare?” – ha detto De Mauro – i progetti presentati nel corso delle Settimane tematiche sono “una risposta molto concreta” per un “salto di qualità della scuola”.  



L'audio della relazione introduttiva del prof. De Mauro

 



La scuola che insegna e impara innovando

Giornata di studio - Area dimostrativa

3 giugno 2008 - ore 9-13

Città Educativa di Roma, via del Quadraro 102

 

Secondo i dati Istat diffusi a maggio, nella prima edizione di “100 statistiche per il Paese - Indicatori per conoscere e valutare”, l'11,1% degli alunni italiani abbandona la scuola al primo anno delle superiori. Metà della popolazione adulta (25-64 anni) ha solo il diploma di scuola media (48,2%, dato del 2007) e tra i giovani (20-24 anni) poco più del 75% consegue un titolo di studio superiore. Il tasso di scolarizzazione è così inferiore alla media europea (77,8% per Ue27). Cosa si può fare per aumentare il livello e la qualità dell’istruzione?

Nella premessa al secondo volume “L’innovazione nelle scuole romane”, De Mauro ribadisce l’importanza di individuare e riproporre i casi in cui più fecondo è stato il risultato delle attività didattiche. “La scuola, con i suoi insegnanti, i suoi allievi, la sua potenzialità di irradiazione sugli ambienti in cui opera, è un terreno strategico per realizzare […] l’inclusione di tutte e tutti […] e la piena partecipazione alla vita sociale. […] Occorre a questo fine superare vecchie e nuove barriere: la barriera dei dislivelli di istruzione e di capacità culturale delle famiglie, la barriera della capacità di accedere alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e di sfruttarle in modo intelligente e critico”.

 

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