Laura è una delle ambasciatrici del progetto Fattore J, promosso con Janssen. Frequenta il quarto anno all’IIS San Benedetto di Cassino (Frosinone). Le piace studiare italiano, matematica e psicologia. Nel tempo libero ama ballare. Dopo la scuola le piacerebbe frequentare un corso di laurea breve per diventare assistente sociale.
"Noi giovani siamo la voce di una società in evoluzione. Essere ambassador di Fattore J significa fare da portavoce per un’informazione scientifica corretta", spiega Laura. "Mi piace molto la possibilità di confrontarmi con altri studenti e studentesse da tutta Italia. Soprattutto, partecipando a Fattore J mi sono sentita trattata da adulta, non solo da ragazzina. Gli esperti che lavorano al progetto hanno dato peso alle nostre idee e osservazioni. Ci hanno dato fiducia. Insieme ad altri giovani da tutta Italia abbiamo lavorato al Manifesto della Salute, per portare fiducia nella scienza anche a chi non ha potuto partecipare in prima persona alle formazioni di Fattore J".
Ma cos'è il Manifesto della Salute? Su quali temi si sono confrontati gli adolescenti? Abbiamo chiesto a Laura qualche anticipazione... "Abbiamo parlato molto di come il progresso medico-scientifico ha rivoluzionato anche il nostro vivere sociale. Facciamo anche solo un esempio, quello del vaccino anti Covid19. Ci ha dato speranza. Una speranza di normalità. E ci ha concesso di tornare a vivere come prima".
Laura è grata all'esperienza di Fattore J per ché le ha dato modo di avvinarsi a "una realtà sconosciuta, presa troppo spesso sotto gamba, quella della malattia. Insieme alle associazioni di pazienti che hanno partecipato abbiamo imparato a vedere sempre prima la persona e poi il malato. Credo che questo sia importante per contrastare tutti gli stereotipi che solitamente si associano alle malattie. Grazie alle formazioni di Fattore J ho potuto vedere con i miei occhi cosa significa progresso scientifico per chi soffre di una malattia grave: la speranza di un futuro".
