A partire da lunedì prossimo, 1° settembre, le scuole italiane sono ufficialmente operative. Mentre l'attenzione è centrata su spazi, arredi, responsabilità e dispositivi, Dario Ianes, docente di Pedagogia e didattica speciale all'università di Bolzano e responsabile delle Edizioni Erickson, non ha dubbi: “Dovrebbero essere convocati e accolti, prima degli altri, gli studenti con disabilità o diverse fragilità. Quei dieci giorni sarebbero preziosi per recuperare competenze e autonomie spesse regredite durante il lockdown, coinvolgendo personale vario: insegnanti in pensione, studenti di pedagogia o psicologia all'ultimo anno, educatori e perfino genitori. Purtroppo, in questo momento, comprensibilmente, i dirigenti sono presi dall'ossessione della sicurezza, del distanziamento, delle responsabilità: occorrerebbe spostare lo sguardo e cambiare completamente approccio, passando da un atteggiamento difensivo a uno espansivo. Solo riformando la scuola, come promettevamo di fare durante il lockdown, potremmo vincere questa sfida”.
Condividiamo pienamente l’immagine di una scuola espansiva che “allarga lo sguardo e trova soluzioni, facendosi scuola diffusa, o comunitaria, con il coinvolgimento delle diverse realtà locali e delle associazioni”.
Per una riapertura inclusiva Dario Ianes, intervistato dal Redattore sociale (vedi Rientro a scuola, “da lunedì tornino in classe studenti disabili e fragili”) indica tre proposte:
- Piccole cordate scolastiche
- Rapporto con le famiglie e materiali adattati
- Normalizzare il personale speciale
La collaborazione della Fondazione Mondo Digitale con il Centro Studi Erickson è stata avviata con la pubblicazione del volume Educazione per la vita e inclusione digitale e prosegue con il convegno Didattiche e la collana laboratorio ICS.