In occasione dell'evento "Donne in movimento" (Milano Digital Week, 28 maggio 2020), scienziate, calciatrici, manager, programmatrici si sono raccontate a un pubblico di giovanissime per incoraggiarle a perseguire sogni e passioni, oltre i pregiudizi di genere. Molte le domande poste durante l'evento online, occasione per presentare il progetto CO.ME–COde&FraME promosso da FMD in partnership con Eni. Ma il tempo non è bastato per dare voce a tutte, così abbiamo pensato di continuare il dialogo.
Oggi pubblichiamo alcune domande che le studentesse pongono alle donne che lavorano in Eni, a Giulia Fiore, responsabile Metodologie e Processi di Sviluppo Risorse Umane e Iniziative di Diversity & Inclusion, e a Filomena Castaldo, ricercatrice, Direzione Research & Technological Innovation.
Domanda: Le varie azioni interne messe in atto dalla aziende (le politiche sulla parità di genere) vengono azionate anche all’interno di contesti statali?”
Risponde Giulia: In effetti non siamo a conoscenza di cosa avvenga precisamente nei “contesti statali” ma dal nostro punto di vista abbiamo indizi importanti circa al fatto che la questione sia nelle agende delle istituzioni e dei contesti statali. Qualche spunto:
- La legge Golfo Mosca del 2012 è una legge dello Stato che ha introdotto in Italia la regola del raggiungimento del 1/3 di rappresentanza del genere meno rappresentato nei consigli di Amministrazione delle Società italiane quotate e delle sue controllate. Ciò ha determinato un decisivo cambio di passo nel processo di nomina dei consiglieri esecutivi a cui Eni si è adeguata tempestivamente per le proprie consociate sia in Italia, raggiungendo gli obiettivi nei tempi e “quote” previste, che all’estero, chiedendo di alzare il più possibile la rappresentanza femminile anche nei board delle consociate fuori dall’Italia. Ma ancora di più, questa legge ha contribuito a modificare la percezione della presenza femminile nelle posizioni di responsabilità e ha introdotto il tema dell’equilibrio di genere nella cultura socio economica italiana trasformandolo in processi e obiettivi concreti. Quindi lo Stato possiamo dire che è stato un importante promotore delle politiche sulla parità. La legge di bilancio 2020 ha esteso la legge Golfo-Mosca per ulteriori mandati: ciò conferma la volontà di consolidare e proseguire su tale strada.
- Eni ha sottoscritto nel 2017 il Manifesto per l’Occupazione Femminile insieme ad altre 100 aziende italiane, associate a Valore D: un documento programmatico in 9 punti che definisce strumenti concreti, in linea con gli standard internazionali del Bilancio Integrato (GRI), per valorizzare il talento femminile in azienda. Tale documento è stato condiviso con le Istituzioni governative e ha ottenuto il patrocinio della Presidenza Italiana del G7 e dell’allora Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sappiamo che il dialogo con le istituzioni prosegue e che l’associazione Valore D, di cui facciamo parte, partecipa al tavolo Pari Opportunità del Ministero omonimo attuale (ministro Bonetti)
- Moltissimi iniziative finalizzate all’equilibrio di genere promosse da Eni riguardano il mondo della scuola e hanno il benestare del Ministero della Pubblica Istruzione. Tra queste citiamo Elis – Sistema Scuola Impresa e Inspiring Girls – Valore D: si tratta di iniziative rivolte ai ragazzi ma pensati e coordinati anche con il supporto dei “dipendenti statali”, gli insegnanti che collaborano con le aziende per contribuire alla sensibilizzazione culturale delle giovani generazioni.
Domanda: Qual è il ricordo che ti fa più sorridere quando ripensi a come hai spiazzato i colleghi maschi?
Risponde Filomena: Mi fa molto sorridere pensare ai volti sgomenti dei miei colleghi uomini, quando mi hanno visto andare nel bagno e/o nello spogliatoio degli operatori in impianto! Ho dovuto spiegare che sono semplicemente un essere umano e quindi mi cambio anche io in uno stanzino ed utilizzo i servizi igienici convenzionali, non mi occorre una stanza con candele e profumi.
Domanda: Il prossimo progetto, la prossima ricerca a cui ti piacerebbe lavorare?”
Risponde Filomena: Mi piacerebbe poter lavorare sull’applicazione dei progetti di economia circolare su larga scala (industriale).
La registrazione dell'evento