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La pandemia e il cielo

La pandemia e il cielo

La pandemia e il cielo

Carlo, 17 anni, è uno dei 20 giovani ambasciatori coinvolto nella formazione alla pari e nell'elaborazione del primo “Manifesto della salute”, scritto in modalità collaborativa, per il programma Fattore J, promosso con Janssen Italia.

 

Carlo, che frequenta il liceo Enrico Fermi di Bologna, ci racconta come è cambiata la sua vita con l'emergenza sanitaria. "Il rapporto con i miei compagni durante il lockdown è cambiato in peggio. Sono diventati delle fotografie per me e non più delle persone. Ci scambiamo informazioni fredde e non c’è più quella convivialità che c’era prima.

Prima del Covid non ero un ragazzo che usciva spesso, mi dedicavo molto al rugby e non riuscivo a capire quanto fosse importante farlo. Adesso, pur amando sempre lo sport, non vedo l’ora di passare del tempo con gli amici fuori casa e appena posso lo faccio.

A volte mi piace uscire anche semplicemente per guardare il cielo. Mi piace farlo, mentre vado a scuola la mattina mi capita di fermarmi e osservare il cielo".

 

Con la didattica a distanza però Carlo ha riscoperto il ruolo dei docenti. "Ho notato che i miei professori si sono impegnati molto. Ad esempio si sono dati molto da fare per variare le lezioni e renderle piacevoli. E poi ho visto il lato umano dei miei prof, li ho visti nelle loro case, meno impostati e formali".

 

Tra le scoperte piacevoli della didattica a distanza ci sono anche le sessioni formative di Fattore J: "Ho iniziato a fare Fattore J perché volevo partecipare a un percorso di PCTO ma già dalla prima ora di lezione mi sono accorto che quello era un PCTO tutto particolare. È stato un percorso appassionante, coinvolgente, le tematiche trattate sono molto serie e vengono sviluppate con una comunicazione agile. Ho partecipato ad ogni incontro per piacere personale senza pensare alle ore di PCTO a tal punto di partecipare ancora oggi ad alcune attività che mi vengono proposte da Fattore J.

 

Finora per informarsi sul Covid e la pandemia Carlo ha fatto affidamento sulla televisione, Alexa e i suoi professori. "Molto di quello che so sul Covid l’ho appreso dalla TV. Spesso chiedo ad Alexa di farmi il resoconto delle notizie del giorno. Però a volte lei omette delle cose. Poi ci sono i professori, fonte importante per me. Con i professori abbiamo affrontato più volte il tema dell’affidabilità delle notizie, ci è capitato di svolgere temi. Con i miei compagni spesso discutiamo dei parametri di affidabilità delle informazioni. Fattore J ci aiuta anche su questo. Mi piacerebbe introdurre nel programma scolastico alcuni argomenti di Fattore J, e affrontarli con alcune ore multidisciplinari come si fa con religione o con educazione civica".

 

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