Convegno al Senato. La relazione del linguista Tullio De Mauro.
"Una frase deve essere formata da meno di 25 parole" per essere chiara ed efficace, ha spiegato Tullio De Mauro. E il testo del '48 ha frasi composte, in media, da 20 parole. Quindi, l'esempio linguistico della Costituzione può essere il punto di partenza per ogni atto legislativo che voglia essere comprensibile non solo agli addetti ai lavori. Sono 1357 le parole della nostra Costituzione e "il 93 per cento del testo è composto dal vocabolario di base della lingua italiana". Così ha descritto la semplicità e la modernità della nostra Carta fondamentale Tullio De Mauro nel corso del convegno "Il linguaggio della Costituzione", organizzato dal Servizio dei resoconti e della comunicazione istituzionale del Senato il 16 giugno scorso, nella biblioteca "Giovanni Spadolini" nel Palazzo della Minerva. Tema comune agli interventi la comprensibilità di una Carta scritta un sessantennio fa, in opposizione al linguaggio oscuro e spesso incomprensibile della legislazione attuale.
Al dibattito hanno partecipato i professori Tullio De Mauro, docente di linguistica generale e presidente della Fondazione Mondo Digitale, Michele Ainis, ordinario di diritto pubblico e i senatori a vita Giulio Andreotti ed Emilio Colombo. A coordinare gli interventi il giornalista de "La Repubblica" Sebastiano Messina.
Per riascoltare l'audio integrale del convegno.