Repubblica, 14 febbraio 2009, prima pagina
“Troppi bimbi stranieri”, fuga dalle scuole
ROMA - Sempre più famiglie rifiutano di iscrivere i propri figli nelle scuole dei quartieri multietnici. Accade a Roma, Torino, Milano, Prato, Bolzano, Vicenza, nelle zone ad alta densità di bimbi immigrati, un esercito di baby-allievi di 166 nazionalità diverse che entro il 2011 raggiungerà quota un milione. - Maria Novella De Luca
Il titolo nella parte centrale della prima pagina ha il solito tono allarmistico che non fa bene alla convivenza e allontana velocemente il traguardo di una società della conoscenza per tutti.
Ma a leggere con attenzione tutto l’articolo, nelle pagine centrali del giornale, si trovano con ampio spazio anche le motivazioni di chi "promuove" la scuola multietnica. Come il pedagogista Benedetto Vertecchi, che fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Mondo Digitale: “Sono paure irrazionali, gli studi sui livelli di apprendimento dimostrano che la presenza o meno di immigrati non incide affatto sul rendimento di una classe”.
Secondo Vertecchi “confrontarsi con bambini che parlano un’altra lingua è un volano formidabile… La verità è che i genitori hanno paura della diversità, e che i maestri stessi non sono affatto preparati a gestire un universo infantile multilinguistico”.
Sulla stessa tema, e a anche proposito delle classi ponte, alcuni mesi fa Il Corriere della Sera aveva intervistato Tullio De Mauro. La risposta? “Più le classi sono eterogenee meglio è”.
Due interviste da rileggere.
Per approfondire:
- L'innovazione didattica nelle "classi mescolate"