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Bambini e adolescenti valutano le competenze digitali degli adulti, dai genitori agli insegnanti, e coniano il termine “disinformatizzate” per le mamme. Ma, a sorpresa, anche se con numeri piccoli, compaiono tra gli esperti anche i nonni.
A raccogliere le opinioni dei tecnoaager è il 9° Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, curato da Eurispes e Telefono Azzurro, intervistando 6.000 minori. Sono i padri i più alfabetizzati e competenti nell’uso di internet (36%), seguiti da insegnanti (32%), fratelli maggiori (27,9%), amici (21,2%), madri (15,5%), fratelli minori (7,2%) e nonni (5,5%).
Contro il “gap on line”, così lo definisce il Rapporto, da oltre sette anni la Fondazione Mondo Digitale ha attivato con successo il progetto Nonni su Internet.
Gli anziani dei centri sociali della città tornano tra i banchi di scuola durante l’orario di apertura degli istituti e ad insegnare l’Abc del computer e del web sono gli stessi ragazzi, coordinati dal docente esperto nelle moderne tecnologie. Anche ques’anno partecipano al progetto diverse scuole primarie, perché i maestri, fino a dieci volte più piccoli dei loro allievi, hanno rivelato sorprendenti capacità didattiche.
Del resto, come sottolinea anche il Rapporto, il 47,5% dei bambini ha imparato a navigare tra i 9 e gli 11 anni.