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C'è scienza tra i banchi

C'è scienza tra i banchi

C'è scienza tra i banchi

Oggi, in occasione dell'evento finale di Fattore J, il progetto promosso con Janssen Italia, era previsto che il sottosegretario Pierpaolo Sileri premiasse i vincitori del Creative Jam [vedi la notizia La fiducia vince la salute]. Sebbene un improvviso impegno istituzionale abbia impedito un intervento in video, il sottosegretario è voluto lo stesso esserci con un messaggio ai giovani. Lo vogliamo condividere in versione integrale.  

 

“Sono sinceramente emozionato di essere presente a questo evento oggi: per il fatto di poter parlare ad una platea di giovani, ma in primo luogo di poterne essere arricchito io stesso, grazie a questo scambio di contributi che sono certo condenseranno spiccata creatività e consapevolezza su temi che non sono proprio nel quotidiano della formazione curriculare degli studenti italiani.

 

Sono doppiamente colpito, quindi, perché posso finalmente vedere applicato un aspetto della preparazione scolastica che è per me fondamentale e che da alcuni anni spingo perché possa trovare formale istituzionalizzazione nei programmi delle scuole primarie e secondarie, ovvero l’educazione sanitaria.

 

Perché noi tutti possiamo alternativamente o in momenti diversi delle nostre vite rivestire i ruoli di pazienti, caregiver, medici e operatori sanitari, ricercatori scientifici, attori di sanità pubblica e privata. E perché è solo partendo dalla corretta conoscenza che si rimuovono gli ostacoli della paura e si vincono quelle resistenze verso tematiche apparentemente lontane come la gestione di malattie, la loro cura, la possibilità di superarle tramite il progresso scientifico e la ricerca, l’essere vicino a chi ne è affetto riconoscendo con empatia il disagio e sapendolo condividere.

 

Siamo qui oggi per provare a fare dei piccoli esperimenti di comunicazione e soprattutto per fare rete: ringrazio perciò Fondazione Mondo Digitale e Janssen per il progetto Fattore J di cui questo contest rappresenta il momento finale di costruzione di un percorso di conoscenza su alcune aree terapeutiche specifiche, con il supporto delle associazioni di pazienti e di esperti scientifici.

 

Spero che questa esperienza possa costituire per molti di voi un’ispirazione per provare a seguire un percorso professionale nell’ambito medico-scientifico e della ricerca o ancora dell’associazionismo non profit. O semplicemente farvi avvicinare al tema salute con maggiore confidenza, per vivere con più consapevolezza e quindi preparazione emotiva e razionalità l’incontro con la malattia in tutte le sue sfaccettature e i differenti vissuti che essa comporta.

 

È grazie alla ricerca scientifica che abbiamo potuto trovare risposte alle sfide di salute anche in tempi inimmaginabili, come ad esempio nello sviluppo dei vaccini anti covid. E quindi da accademico prestato alla politica lasciatemi spendere due parole per sottolineare il ruolo che la ricerca italiana riveste in Europa e nel mondo e quanto sia cruciale che si possa iniziare a familiarizzare con l’innovazione e la scienza fin dai banchi di scuola.

 

È ancora più stimolante poi se si trovano modalità digitali e creative per creare piattaforme di divulgazione scientifica capaci di attirare i più giovani come i canali social, in cui è fondamentale seminare informazione corretta e sgombrare il campo dalla disinformazione facile e sensazionalistica.

 

È tempo adesso di dare la parola proprio a loro, alle promesse del nostro futuro, e quindi lascio volentieri spazio ai filmati e faccio a tutti fin da ora i miei più sinceri complimenti.

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