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Cominciano le vacanze romane per i piccoli “ambasciatori di pace”. Sono 5 bambini e 4 bambine, di età compresa tra i sette e gli otto anni. Si chiamano Wanati, Moulud, Mohammed Alì, Salek, Mohammed Lamì, Zainuha, Uagaha, Salma, Salka. A dare il benvenuto ufficiale, venerdì scorso, presso la scuola Santa Beatrice del Circolo didattico Magliana, sono la dirigente scolastica Clara Simeone e il presidente di Bambini+Diritti, Matteo Mennini.
"Questo progetto è una vittoria della nostra comunità", ha dichiarato la dirigente, invitando i bambini a scambiarsi i messaggi che hanno reciprocamente preparato. I bambini Saharawi appaiono ancora un po’ intimiditi, sono a Roma da sole 24 ore, e all’inizio rimangono seduti in prima fila ad ascoltare.
La festa si svolge nel prato della scuola. Sono in tanti ad accogliere i bambini che vivono il resto dell’anno come rifugiati, nei campi profughi vicino a Tindouf, nel deserto algerino.
C’è anche un grande e colorato buffet preparato con il contributo di tutti e un banchetto allestito da Bambini+Diritti per la raccolta fondi: collanine, bracciali, fotografie del Saharawi. Ci sono anche i bambini del campo rom vicino alla scuola, quello di via Candoni. Anche loro hanno preparato un piccolo spettacolo per i bambini Saharawi: ma la separazione “noi” e “voi” dura poco, dopo una manciata di minuti i bambini sono tutti insieme a ballare!
Con i piccoli ambasciatori di pace c’è Fatima Mahfud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, che li ha accompagnati nel viaggio. Racconta della loro situazione e dell’importanza del soggiorno in Italia anche per le cure mediche. Molti bambini, negli anni scorsi, grazie alle “vacanze romane” hanno potuto curare delle malattie che in Saharawi non avrebbero neanche saputo di avere.
“Quello che vi chiediamo”, ribadisceFatima, “è di accogliere questi bambini nella vostra città e offrire loro un pò di normalità, i loro affetti continuano ad essere in Saharawi ed è li che loro vorranno tornare anche dopo un viaggio così bello.”
Roberta Profili, docente del Circolo didattico XXI Aprile, una delle scuole che ha aderito al progetto Digital Bridge, accompagna i suoi alunni a salutare i coetanei saharawi: fino ad oggi tra loro c’è stata solamente una corrispondenza a distanza ed è emozionante vedere quanta voglia hanno di conoscersi di persona! E non possono mancare anche le altre scuole della rete Digital Bridge, i ragazzi del liceo scientifico Newton e dell’Itis Einstein, accompagnati dal professore Maurizio Pierantozzi.
Per saperne di più:
- Il progetto Digital Bridge in breve [scarica la scheda in pdf]
- Una goccia nell’oceano [guarda il video]
- Bambini+Diritti: Accoglienza Saharawi 2009