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"Al corso vengo sempre"

"Al corso vengo sempre"

"Al corso vengo sempre"
Storytelling, coding, soft skills, giornalismo digitale: il percorso di Digital Welcome alla Palestra dell'Innovazione continua e si arricchisce sempre più di strumenti e competenze. 
 
Con Rosy D'Elia i partecipanti hanno seguito il modulo sul giornalismo digitale: da come i fatti diventano notizie 2.0 a come si organizza una scaletta per affrontare un'intervista, dalla creazione di un blog di informazione alla scelta degli intervistati. Gli studenti in 10 ore hanno lavorato come una vera redazione e hanno dato vita al blog Welcome Mondo. Rosy non ha resistito alla tentazione di essere reporter, oltre che tutor, e la storia di Famaga si è fatta strada da sola.
 

Imparare è l’opportunità più preziosa
Il progetto Digital Welcome e la storia di Famaga

 

“Al corso vengo sempre. Ma sempre sempre”. Il percorso formativo di Digital Welcome è cominciato ad aprile e Famaga non ha fatto neanche un’assenza. È uno dei 120 giovani dai 16 ai 30 anni che partecipano a The Welcome Programme, un progetto di 21 mesi attuato in Belgio, Grecia, Germania, Italia e Spagna nell’ambito del Programma Asilo, migrazione e integrazione (AMIF).

 

“Mi piace tutto quello che sto imparando qui. Imparare per me è importante perché in Costa d’Avorio non ho studiato molto”. Il programma formativo di 60 ore è progettato per accrescere le competenze informatiche e linguistiche, oltre a competenze trasversali come il pensiero creativo e la capacità di problem solving. Famaga partecipa alle attività formative presso la Palestra dell’Innovazione organizzate dalla Fondazione Mondo Digitale, uno dei partner italiani: in aula è silenzioso, ascolta, osserva per incamerare il più possibile. Ha bisogno di concentrazione perché non conosce ancora benissimo la lingua.

 

Dei suoi ventisei anni, gli ultimi due e mezzo li ha vissuti in Italia. “Quando sono arrivato a Lampedusa ho pensato: ora andrò in un centro, potrò imparare la lingua e tante altre cose. Ma non è stato così: nel centro di accoglienza in cui sono stato trasferito non ci facevano fare nulla, nemmeno imparare l’italiano. Le giornate senza fare niente sono molto pesanti”. Senza scopo, il tempo non passa mai. “Ma 8 mesi fa sono arrivato in un’altra struttura a Roma e le cose sono cambiate: andare a scuola, ad esempio, per me è stata una cosa bellissima”, continua.

 

È arrivato in Italia su una delle tante rotte che tagliano l’Africa e il Mediterraneo per agganciarsi all’Europa. Nella sua traiettoria il deserto, la Libia e il mare. “Non hai paura di metterti in viaggio perché in mare muori subito. In Libia c’è la sofferenza, sulla barca la morte”. Ed è preferibile. In questa affermazione Famaga sintetizza tutte le difficoltà del viaggio. E ora ha timore del clima politico che si è creato, è nel limbo dei richiedenti asilo, in attesa di risposta: “Ho paura. Se mi rimandano indietro, ho perso 3 anni. Perdo tutto”.

 

Ma nel frattempo guarda avanti e pone le basi per il futuro prendendo tutte le opportunità, come quella di Digital Welcome:”In Costa d’Avorio c’è mia figlia, ha 3 anni, magari un giorno diventerà una bravissima maestra o dottoressa. Ho capito che per avere una vita migliore devi studiare molto”.

 

L’apprendimento, nelle sue parole, è il bene più prezioso.  Al termine del percorso formativo, Famaga e gli altri partecipanti insegneranno ad altri cittadini stranieri ciò che hanno imparato in un’ottica di formazione peer to peer. E questa è una ragione in più per non fare nemmeno un’assenza: “Per me è importante aiutare altri ragazzi come me con la conoscenza”.

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