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Il gaming bersaglio del cybercrimine

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Ambizione Italia per la Cybersecurity: la Generazione Z scopre la sicurezza

Tra i 10 milioni di italiani vittime di violazioni digitali lo scorso anno, il 32% appartiene alla Generazione Z, i nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012, in assoluto il target più colpito. E il  gaming, che rappresenta una delle maggiori industry di entertainment al mondo, è ora diventato uno dei principali obiettivi del cybercrime. Grazie all'attenzione lungimirante di alcuni docenti, la sfida di Ambizione Italia per la cybersecurity, il programma promosso con Microsoft, sta arrivando anche tra i banchi delle scuole superiori per coinvolgere la Generazione Z.

Nikita, 16 anni, frequenta il terzo anno di un istituto tecnico. "Ho una grande passione per l’informatica, in futuro mi piacerebbe diventare un programmatore e creare dei videogiochi. Sto imparando!", racconta. "Oggi per imparare uso app per la progettazione di videogiochi con diversi livelli di difficoltà. Nel mio tempo libero, oltre a stare al computer, mi diverte molto cucinare, un altro hobby è il ballo hip hop. Ho ripreso i corsi dopo la pandemia ed è una passione sempre più coinvolgente". Nell'intervista realizzata da Onelia Onorati, Nikita ci spiega come ha conosciuto l'offerta formativa di Ambizione Italia per la cybersecurity e perché ha scelto di approfondire il tema, legandolo alla passione per i videogiochi.

"La professoressa di informatica mi ha invitato a partecipare il corso e mi sono detto che era una bella opportunità, dal momento che sono al terzo anno dell’indirizzo informatico. Il percorso in sé mi attraeva molto perché volevo proprio entrare nel vivo di una formazione specifica sulla cybersecurity. Questo tema viene affrontato, in genere, a grandi linee nel percorso scolastico e non sapevo bene come rendere più solida la mia preparazione in materia. Il primo pensiero è stato avere delle conoscenze da ‘mettere da parte’ non per i miei attuali progetti ma in futuro, per lavorare in un ambito aziendale".

"Continuo a pensare che nel mio futuro ci sia la programmazione, in particolare di videogiochi. Potrei andare a lavorare in un’azienda del settore, perché no, oppure creare qualcosa di mio. Sto pensando a prodotti in cui ci siano delle storie accattivanti, in ambientazioni fantasy, di magia. Insomma, qualcosa di interessante su sfondo storico-favolistico. Non penso, tuttavia, che il percorso scolastico debba fermarsi al diploma: vorrei lavorare, sì, ma anche continuare a studiare, possibilmente in una facoltà informatica".

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