Sfida all’Università di Salerno con Ambizione Italia per la cybersecurity
Con l'attività di ethical hacking ("hacking etico" o "penetration testing") un professionista della sicurezza informatica ("ethical hacker") cerca di identificare e risolvere le vulnerabilità nei sistemi informatici, reti o applicazioni, usando le stesse tecniche e strumenti che potrebbero essere impiegati da hacker malevoli. L'obiettivo principale è individuare e correggere le debolezze di sicurezza prima che siano sfruttate da criminali informatici. Gli ethical hacker usano una serie di metodologie per scoprire le vulnerabilità, come l'analisi dei codici, i test di penetrazione, il social engineering, la raccolta di informazioni e l'analisi delle configurazioni di rete. Una volta identificate le debolezze, gli ethical hacker collaborano con i proprietari dei sistemi per risolverle e migliorare la sicurezza generale.
Gli ethical hacker operano con il pieno consenso del proprietario del sistema e nel rispetto delle leggi e degli standard etici, garantendo la privacy e la riservatezza delle informazioni raccolte durante le attività di testing.
Si calano nel ruolo di hacker etici i giovani studenti che domani, mercoledì 7 giugno, dalle 14 alle 17, si sfidano all’Università di Salerno, tra i primi atenei a istituire il corso di laurea Penetration Testing and Ethical Hacking per formare gli esperti di sicurezza informatica. La sfida, parte del programma Ambizione Italia per la cybersecurity promosso con Microsoft, è organizzata con la collaborazione del Dipartimento di Informatica, recentemente premiato come “Eccellenza del Centro-Sud”.
La challenge rientra tra le attività di orientamento in ingresso del Dipartimento di Informatica. Sono infatti coinvolti anche due istituti di istruzione superiore del territorio, G. Marconi di Nocera Inferiore e Galilei-Di Palo di Salerno, che hanno partecipato alle sessioni formative.
Per l'università a coordinare le attività formative e la sfida finale sono i professori associati Delfina Malandrino e Christian Carmine Esposito del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno. Alla sfida finale interviene anche la professoressa Filomena Ferrucci, ordinaria di Informatica. In particolare è docente dell'insegnamento di Ingegneria del Software per la Laurea triennale in Informatica e degli insegnamenti di Gestione dei Progetti Software e Didattica dell'Informatica per la Laurea magistrale in Informatica.
Il saluto istituzionale in apertura della challenge è affidato all'assessora Paola de Roberto (Politiche sociali e giovanili) del Comune di Salerno.
Il primo hacker contro hacker si è svolto lo scorso febbraio in collaborazione con l’università Campus Bio-Medico di Roma: 600 studenti delle scuole superiori del Lazio hanno seguito il corso di formazione in “Junior Ethical Hacker” e 50 di loro hanno avuto accesso all’hackathon al Campus. Il percorso è stato ideato e realizzato con il professore Roberto Setola, delegato del Corso di Laurea in Ingegneria Industriale del Campus Bio-Medico di Roma, direttore scientifico del Master universitario di II livello in Homeland Security: Sistemi, Metodi e Strumenti per la Security e in Crisis Management” e direttore del Laboratori Sistemi Complessi e Sicurezza.