Sono circa tremila in tutta Italia, per lo più donne. Convivono anche per due anni con sintomi come spossatezza, affanno, svenimenti prima di arrivare alla diagnosi: ipertensione arteriosa polmonare, una malattia rara ma non troppo (i casi sono 60 per milione di abitanti, con una prevalenza circa doppia nel sesso femminile) su cui è importante fare informazione, come sottolinea l’Associazione Ipertensione Polmonare Italiana (AIPI), per arrivare alla diagnosi e alle cure prima possibile.
Intervistato dalla giornalista Elena Meli del Corriere della Sera, il presidente di Aipi, Leonardo Radicchi spiega perché è fondamentale riconoscere presto la malattia. "Le diagnosi arrivano tardi e spesso i pazienti stessi si rivolgono al medico quando il problema è già in fase avanzata".
Una volta arrivata la diagnosi, i pazienti devono essere sostenuti nel percorso di cura e gestione della malattia ed è per questo che AIPI, oltre a sostenere numerose campagne di sensibilizzazione (come il progetto ‘Fattore J’ per far conoscere la patologia ai ragazzi delle scuole superiori), partecipa a progetti di supporto ai pazienti per la ‘cura emotiva’ di chi è colpito dalla malattia e collabora a progetti di informazione.
Malattia rara
Affanno e svenimenti, quando la causa è l’ipertensione (polmonare)
La pressione alta nelle arterie polmonari è spesso confusa con altre malattie: la diagnosi arriva in media con due anni di ritardo, ma la tempestività è necessaria perché le cure funzionino
di Elena Meli
Corriere della Sera, 9 settembre 2020
Fattore J, promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia, è il primo curricolo per la scuola italiana per educare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, rispetto ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie. Un’importante operazione sociale per stimolare il cambiamento culturale e di mentalità a partire dalle nuove generazioni.