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Il robot mediatore

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Il robot mediatore

Il robot mediatore

 

L’istituto comprensivo Viale dei Consoli, nel quartiere Tuscolano della capitale, è protagonista di un progetto sperimentale di robotica educativa dedicato ai bambini con disturbi specifici di apprendimento (DSA).
 
Il progetto Costrire le ali: inclusione di bambini condisagi della comunicazione attraverso larobotica educativa, finanziato dalla Regione Lazio, prevede il coinvolgimento di almeno tre classi della scuola con uno stile di lavoro cooperativo, secondo la metodologia costruttivista e inclusiva, ovvero “imparare facendo” (learning by doing). Così anche gli alunni più fragili possono sperimentare soluzioni insieme ai compagni e, coordinati dal docente facilitatore, esperto di robotica educativa, si confrontano, scambiano idee e opinioni, provano e verificano.
 
Oltre ai manuali specifici per le diverse classi la didattica si avvale di veri e propri robot: 
  • Bee-bot (ape robot) è un giocattolo-robot progettato per la scuola dell’infanzia e per i primi anni della scuola primaria. Consente al bambino ad avvicinarsi con il gioco al mondo della robotica e ad apprendere le basi dei linguaggi di programmazione, lo aiuta a visualizzare i percorsi nello spazio, a sviluppare la logica, a contare, e a muoversi nello spazio      
  • Set di costruzione WeDo per la realizzazione e programmazione di semplici modelli LEGO collegati a un computer, che permette agli studenti di fare esperienze didattiche manuali, trovare soluzioni creative alternative, lavorare in gruppo;       
  • Lego Mindstorm consiste in costruzioni e tecnologia all’avanguardia con un mattoncino intelligente programmabile e un software di programmazione intuitivo e facile da usare, che stimola la creatività.   
 
Nei casi di bambini e bambine con disturbi pervasivi dello sviluppo, l’obiettivo è quello di trasformare un robot mobile in giocattolo intelligente capace di catturare la loro attenzione attraverso interazioni coordinate e sincronizzate con l’ambiente. I robot diventano in questo caso mediatori sociali interattivi.
 
Per ciò che riguarda la formazione e lo sviluppo di competenze da parte dei docenti, il progetto si basa su una metodologia “firtuale”, che unisce cioè la dimensione virtuale a quella fisica: il progetto estenderà i confini dell’aula didattica attraverso la nascita di una comunità robotica online, con uno spazio web dedicato ai bambini con disabilità e alle loro famiglie sulla piattaforma di innovazione sociale Phyrtual.org.

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