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Un anno di e-Care a Jesi

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Un anno di e-Care a Jesi

Un anno di e-Care a Jesi
 
La realizzazione di un progetto è composta da molte fasi, che comprendono anche il monitoraggio e la valutazione. Sono fondamentali anche i frequenti colloqui, formali e informali, con le figure chiave del progetto. Cecilia Stajano, responsabile Empowerment e sviluppo di comunità locali di apprendimento per la FMD, è stata al Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Jesi (Ancona) per incontrare Giuliana Mazzarini, assistente tecnico del laboratorio di informatica e coordinatrice del progetto e-Care, la "classe firtuale" per gli studenti lungodegenti.
La scuola ha contattato la Fondazione Mondo Digitale nell’ottobre 2009 e sono state avviate le varie fasi per attuare il progetto: riunioni con il consiglio di classe, colloqui con le famiglie, installazione della piattaforma Centra ecc. [vedi Sono a casa ma sono a scuola].
I quattro ragazzi con problemi di salute diversi tra loro, ma con in comune la stessa difficoltà a frequentare con regolarità l’anno scolastico, per lunghi cicli di cure, a giugno hanno terminato il ciclo di studi con successo e ora affrontano il nuovo anno con maggiore serenità.
 
“Come tecnico all’inizio il progetto mi ha coinvolto moltissimo, perché dovevo essere sempre disponibile ad aiutare in caso di insicurezza o difficoltà, poi il progetto si è arricchito tantissimo quando mi sono accorta che si poteva collegare la piattaforma alla lavagna interattiva, e soprattutto per le materie scientifiche questo è stato molto utile. Tutti gli studenti presenti in classe usufruivano di questa tecnologia, una tecnologia importante perché a fine giornata il docente poteva salvare il file del documento e spedirlo al ragazzo tramite la piattaforma. Lo studente a casa poteva rieseguirlo nel momento cui riusciva a dedicarsi allo studio, e ripetere tutti passaggi fatti dal docente durante l’ora di spiegazione. Le famiglie mi contattavano per ogni piccola difficoltà e quasi tutti i giorni i ragazzi sono stati collegati ed hanno lavorato con questo sistema.
Un grazie speciale va ai ragazzi, ai compagni di classe, che, per non fare perdere tempo al docente, si sono sostituiti a loro ed hanno cercato di inserire file, fare salvataggi e ricerche e spedirle al compagno alla piattaforma, relativamente ad argomenti specifici trattati in classe.
Anche durante la ricreazione restavano collegati con il compagno a casa o in ospedale, per continuare a dialogare. E noi abbiamo sperimentato che tutti hanno bisogno di stare insieme e di continuare a crescere insieme, il ragazzo da casa ma anche gli studenti in classe amici del compagno”.
 
Il confronto con Giuliana affronta anche piccoli accorgimenti tecnici e didattici: “Quando il ragazzo sapeva che aveva una verifica il giorno dopo, tramite la funzione dell’agenda il compito veniva spedito al ragazzo nello stesso tempo degli altri. A quel punto la lavagna interattiva veniva spenta per non permettere ai compagni di vedere quel che il ragazzo da casa stava scrivendo sulla piattaforma, e restava acceso solo il monitor del docente che valutava in tempo reale i passaggi svolti dal ragazzo a casa potendo così garantire una valutazione reale del compito del ragazzo”.
 
La scuola ha deciso di mettere a disposizione anche delle ore dei docenti a casa. In questo modo la piattaforma ha permesso che su 100 ore di lezione 90 fossero fatte con la piattaforma e 10 gestite a casa per non perdere il contatto anche orale. Una scelta che le famiglie hanno condiviso e apprezzato. Con stupore anche molti ragazzi si sono appassionati a questa tecnologia e a loro volta si sono cimentati nel ruolo di assistente.  
 
L’incontro con Giuliana si chiude con il racconto di un episodio: “Uno studente, in particolare, ci ha confessato che si è sempre sentito come se non avesse mai lasciato la classe. Quando è tornato in aula e ha visto tutte le attrezzature dedicate a lui, ha voluto ringraziare tutti, le persone che da lontano lo avevano sorretto nella didattica e affettivamente”.
 
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