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Vincono ai rigori “a tempo”, perché l’attaccante spagnolo impiega meno tempo del centroavanti tedesco a centrare la porta.
Alla Robocup Mediterranean Open, per la categoria Standard Platform League, hanno partecipato le squadre universitarie di otto Paesi. Andrà a Singapore la squadra spagnola “Los Hidalgos”, prima classificata del campionato di calcio tra robot umanoidi, che ha visto gli antropomorfi Nao muoversi in campo in totale autonomia grazie alla sofisticata programmazione del software.
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Maricarmen, l’unica ragazza, sta facendo la tesi sulla locomozione dei robot ed è quasi sempre lei il "coach" in campo. Nei primi due giorni di gara hanno vinto due partite e ne hanno persa una sola. La squadra è composta da studenti dell’Istituto di Automatica industriale (Università Politecnico di Valencia) e dell’università della Murcia (Facoltà di Informatica).
“L’architettura del software di Nao è semplice e forte allo stesso tempo”, spiega Manuel. Fino alla vigilia i ragazzi del team spagnolo temevano di affrontare Austria e Francia, perché considerano i loro robot “più stabili e capaci di calciare con maggiore forza e precisione”, ha spiegato Pedro. In finale, invece, hanno affrontato la squadro tedesca Nao Team Humboldt.
Il calcio di rigore della vittoria