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De Mauro, in Italia "deficit di scolarità"

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De Mauro, in Italia "deficit di scolarità"

De Mauro, in Italia "deficit di scolarità"
 
A differenza di altri Paesi europei, che “da secoli hanno eliminato l’analfabetismo”, l’Italia è ancora caratterizzata da “un deficit di scolarità” che “pesa sul futuro dei ragazzi e sull’andamento della nostra scuola”. A denunciarlo è stato il linguista Tullio De Mauro, intervenuto alla presentazione a Montecitorio del Rapporto-proposta della Cei sull’educazione.

Negli anni ’50, “in Italia l’analfabetismo riguardava un terzo della popolazione, mentre due terzi degli italiani non usavano la lingua nazionale”. Per questo, secondo De Mauro, “è sbagliato paragonare la scuola italiana a quella degli altri Paesi”, dimenticando “il contributo che la scuola statale e pubblica ha dato al processo di unificazione linguistica”. Secondo dati recenti, nel nostro Paese “solo il 20% della popolazione adulta ha gli strumenti adatti per orientarsi nella società, e i livelli di cultura della popolazione adulta hanno una stretta correlazione con il livello scolastico dei figli”.

Stando ai dati Istat, inoltre, ”nell’80% delle famiglie italiane non entra né un libro, né un giornale: i genitori seguono a malapena i loro figli alle elementari, mentre si trovano disorientati nel percorso scolastico successivo”. Senza contare le “sacche di regressione verso l’analfabetismo”, ha aggiunto il relatore, confermando e salutando con favore l’urgenza – segnalata dalla Cei – di raccogliere “la sfida dell’educazione”.
 
Guarda il video (WebTv Camera dei Deputati)

 

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