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E-Care: un pc per Alessandro

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E-Care: un pc per Alessandro

E-Care: un pc per Alessandro

 

Alessandro è iscritto alla III A del circolo didattico Iqbal Masih, ma un’atrofia muscolare spinale tipo 2 lo costringe a lunghi periodi di degenza a casa. Finora, per aiutare Alessandro a seguire le lezioni, c’è solo Skype e la determinazione delle persone che lo circondano, a cominciare dal maestro Luca Vitali. Al “caso di Alessandro” si è interessata la Fondazione Mondo Digitale, per verificare la possibilità di portare il progetto E-Care alla scuola. Cosi oggi, finalmente, è tutto pronto. Abbiamo seguito la consegna dell’attrezzatura tecnologica alla scuola e alla famiglia e raccolto le testimonianze dei protagonisti.
La galleria [guarda le immagini]

 

Il progetto E-care, realizzato grazie ad un protocollo di intesa tra Comune di Roma, Fondazione Mondo Digitale, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Intel Corporation Italia spa, permette ai ragazzi costretti a casa o in ospedale per malattie a lunga degenza di continuare a frequentare le lezioni anche in videoconferenza, con software e hardware dedicati alla didattica.
E-Care: come funziona il progetto [guarda il video]

 

Simonetta Salacone, dirigente scolastico
“Venti anni fa - spiega la preside agli alunni presenti - abbiamo avuto in questa scuola una bambina che soffriva di leucemia e doveva stare sempre a casa. Abbiamo faticato molto per cercare di farla continuare a studiare mandando una maestra di sostegno a casa sua. Questo ci ha permesso di salvarla dal punto di vista culturale. Oggi va al liceo ed è bravissima, e sta molto meglio anche dal punto di vista fisco e psichico.
E’ stato molto faticoso… oggi possiamo fare tutto questo grazie alle tecnologie che rappresentano una vera opportunità per voi ragazzi che vivete e crescerete nella società dell’ICT, possono portare al successo se usate bene e con assistenti validi a supporto. Le tecnologie sono una cosa splendida se usate a favore delle persone.
Da sempre nella nostra scuola sono state utilizzate tecnologie a supporto dei bambini con disabilità anche per questo abbiamo deciso di aderire al progetto E-Care. Ovviamente è importante la presenza di persone dedicate come i facilitatori o gli assistenti educativi. Purtroppo però circa la metà dei maestri di sostegno allo stato attuale è precaria, non garantiscono continuità al bambino, non si fa nemmeno in tempo a formarli a dovere e devono andar via; gran parte di loro ha una presenza in classe di sole due ore al giorno.
Ci impegneremo su questo fronte affinchè si possa consentire una maggiore presenza dei facilitatori che aiutano e supportano gli alunni disabili.
La formazione a distanza è positiva perché fa sentire il soggetto dentro un gruppo e allo stesso tempo gli dà la massima autonomia possibile. Anche i compagni del bambino disabile in questo modo sono incentivati a comunicare con lui, a costruire comunità e quindi a crescere.
Le macchine – continua la preside – sono uno strumento utile ma non possono sostituire la relazione educativa.

 

La mamma di Alessandro
“Sono soprattutto i problemi respiratori a tenere obbligatoriamente Alessandro a casa, quando ha la tosse lo devo aiutare con una macchina. C’è un protocollo preciso da rispettare, quando sta male devo intervenire con una serie di operazioni e manipolazioni che ormai sono allenata a fare.
La scuola di Alessandro è un esempio d’eccellenza per quanto riguarda l’integrazione di un bambino disabile in classe e credo che un progetto come E-Care possa aiutarlo ancora di più.
Abbiamo già fatto insieme a lui un’esperienza simile collegandoci attraverso Skype con la classe. Circa 30 giorni fa il maestro ha dato un compito ai bambini: correggere gli errori grammaticali in un testo, io ho aiutato Alessandro a fare questo compito ma purtroppo appena abbiamo copiato tutto su word, automaticamente il software ha corretto il testo.”

 

Alessandro
Alessandro è vicino alla mamma, stringe la mano del fratellino Riccardo di due anni e confessa di essere contento di avere un pc che gli permetterà di interagire con i suoi amici in classe e fare i compiti da casa. Alessandro racconta anche di essere molto bravo con il computer che utilizza principalmente per chattare con gli amici, navigare sul web e da oggi lo utilizzerà anche per fare i compiti da casa e partecipare alla lezione.

Alessandro e la mamma fanno parte dell’Associazione Famiglie Sma, associazione di genitori per la ricerca sull’atrofia muscolare spinale. La mamma grazie al suo impegno è riuscita a far realizzare, all’interno della scuola, infrastrutture dedicate per facilitare l’accessibilità di Alessandro alle attività didattiche. Tra questi l’ascensore elettrico, per scendere le scale della sala teatro con la sedia a rotelle.

 

Gianluigi Passaro, assistente educativo di Alessandro
Gianluigi è al fianco di Alessandro da tre anni, dal primo giorno di scuola alle elementari. Si occupa di lui per gli aspetti fisici e psico-sociali, dal vestirsi a socializzare con i compagni. Un ausilio a 360° che permette ad Alessandro di fare tutto, anche ginnastica.
“La salute di Alessandro è molto delicata, basta un semplice raffreddore per costringerlo a casa. La sua manualità e motricità sono compromesse, per questo lo aiuto anche per scrivere attraverso il pc. Quella della formazione interattiva da casa è un’esperienza molto positiva principalmente per due motivi: il bambino disabile non rimane indietro nella didattica e con le lezioni e mantiene un contatto continuo con i compagni.  Per me questo aspetto è fondamentale e lo curo da vicino”.

 

Luca Vitali, docente della III A
È fondamentale la presenza di due persone in classe, colui che gestisce la lezione frontale e colui che si dedica al bambino disabile anche da casa e non solo in classe. Allo stato attuale se il bambino disabile non è presente in classe, l’assistente non può lavorare, e non viene pagato. Le istituzioni devono capirlo e tutelarci su questo. L’apparato e gli strumenti tecnologici sono importantissimi,  ma devono essere accompagnati dall’elemento umano.  
E’ importante, aggiunge Luca, avere all’interno della scuola un maggior numero di maestri che sappiano utilizzare le tecnologie. Allo stato attuale i laboratori di informatica e gli strumenti tecnologici sono sotto utilizzati.

 

 

Per approfondire:

 

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