È come dare contorni a un ricordo e vederlo miracolosamente materializzarsi sullo schermo…
La realtà in 3D vista dagli occhi della Somalia, della Colombia, dell'Afganistan prende così rapidamente forma e si traduce in oggetti di nuovo familiari, prodotti tipici e locali. Lo stupore e la meraviglia del risultato concreto, ma anche inaspettato, fa passare le tre ore e mezzo di lezione in un batter d'occhio. E oggi, venerdì 13 febbraio, siamo già al quinto incontro, in programma dalle 14.30 alle 18.
A coordinare le attività del laboratorio è il prof. Maurizio Pierantozzi, docente dell’Itis Einstein, che ha già avvicinato con successo decine di studenti all'uso interdiscipliare della realtà mutimediale. A frequentare il corso di grafica in 3D presso la scuola romana leader nella comunicazione multimediale sono sette giovani del Centro Enea, cinque ragazzi (due afghani, un colombiano, due somali e un marocchino) e due ragazze somale.
L’iniziativa rientra nell’insieme delle attività che la Fondazione Mondo Digitale ha progettato appositamente per i richiedenti asilo e rifugiati ospiti della struttura polifunzionale di “seconda accoglienza”, realizzata dal Comune di Roma d’intesa con il Ministero dell’Interno. I giovani hanno così l’opportunità di familiarizzare con la città e con la sua dimensione culturale e sociale, incontrando direttamente anche studenti e docenti delle scuole che si distinguono per l’eccellenza delle proposte educative.