Robotica biomedica, alla Rome Cup anche la tecnologia per la disabilità
Grazie ai team tecnici specializzati di “Bambin Gesù”, Università della Tuscia e scuola superiore Sant’Anna l’ottava edizione della manifestazione dedicata al top della robotica nazionale colora di umanità la tecnologia. E allontana la disabilità 19 marzo 2014 Agenzia giornalistica Romecup, Baglio: ''Comune collabora stipulando accordi'' Romecup, Cattoi: ''Comune aiuti le scuole a fare passo in più'' Al via Romecup, Michilli (Mondo Digitale): ''In Ue 900 mila posti lavoro in Ict''.
Non solo giochi o fantascienza. L’immagine stereotipata che vede tendenzialmente la robotica dibattersi tra la dimensione del gioco e quella della proiezione futuristica esasperata (non di rado accompagnata da violenza e scenari apocalittici) si infrange sulla mura romane, molto analogiche, del tempio di Adriano. Questa la location scelta per l’ottava edizione della Rome Cup, la manifestazione, organizzata dalla Fondazione Mondo Digitale, dedicata all’eccellenza della robotica italiana che animerà la capitale da oggi a venerdì 21 marzo. Certamente droni e ausili domotici, ma anche tanta attenzione al sociale inteso come dimensione della disabilità. Ne sono prova le creazioni del “Campus Bio-medico” di Roma, dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” in collaborazione con “Deim” (il dipartimento di ingegneria industriale dell’università della Tuscia) e del “Biorobotics Institute” della scuola superiore “ Sant’Anna” di Pisa.
Wake Up! (Alzati!) è l'esoscheletro pediatrico realizzato dallo staff del “Bambin Gesù” in grado di rendere possibile la deambulazione anche riabilitativa dei piccoli affetti da disturbi neurologici invalidanti la locomozione , compromissione della colonna vertebrale e paralisi cerebrale . Un’apparecchiatura indossabile (quindi rimuovibile) che avvolge gli arti inferiori con supporti malleolari, tibio-peronali e quadricipito-femorali Del tutto simile, il “wake up!”, al “Rewalk”, altro progetto presentato dal “Bambin Gesù” dedicato all’autonomia di cammino di quegli adulti e adolescenti che per qualsivoglia causa abbiano perso il controllo di gambe e bacino. “Sensor foot V1” e “Sensor Hand V1” sono invece i supporti tecnologici messi a punto dal “Biorobotics Institute” ,dispositivi anch’essi indossabili e disindossabili in grado di rilevare su mani e piedi dati di studio relativi alle problematiche dovute al Parkinson.
Dalla collaborazione tra la stessa scuola superiore “Sant’Anna” di Pisa ed il “Campus Bio-medico” di Roma, ha poi visto la luce una nuova generazione di mano-protesi in grado di replicare le capacità umane di presa e manipolazione; adattandosi agli oggetti con cui si interagisce. Accanto all’attenzione alla disabilità anche quella alla tutela della salute: “Sniffi”, il robot di Tor Vergata composto di sensori che replicano i recettori umani delle molecole odorose, consente di rilevare eventuali ambienti ostili all’uomo.
“Rome Cup” è la convention ideata e promossa dalla fondazione Mondo Digitale che dal 2007 riunisce ed espone tutto il meglio della robotica italiana con una formula “multievento” per la quale alle eccellenze accademiche specifiche si affiancano giovani e giovanissimi studenti provenienti da istituti scolastici di tutta Italia. Ben 3.500 ragazzi che quest’anno si sfideranno amichevolmente in competizioni molto diverse tra loro ma tutte all’insegna della tecnologia robotica. Più o meno rudimentale ma sempre e comunque sorprendente. La finale 2014 e la successiva premiazione si svolgeranno venerdì 21 marzo in Campidoglio. (Francesco Sabbatucci)