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Negli anni ’60 Enea è stato il primo operatore italiano a sperimentare tecnologie robotiche per evitare l’esposizione dell’uomo alle radiazioni. Oggi, sebbene l’Agenzia sia più conosciuta per il settore energetico, in realtà sta investendo risorse per studiare i comportamenti intelligenti in gruppi di robot. L’obiettivo è sviluppare sistemi robotici autonomi o teleoperati, che agiscono da soli o in cooperazione con umani o altri robot, per operare in ambienti ostili o irraggiungibili.
Elisa Amorelli ha intervistato Claudio Moriconi, direttore del Laboratorio di Robotica dell’Enea e referente per la Security.
Nell’ambiente marino la difficoltà di comunicazione è uno dei problemi più ardui da affrontare. Enea sta sperimentando diversi prototipi in grado di monitorare in modo autonomo fondali e zone costiere. Nell’area dimostrativa della RomeCup si potranno trovare informazioni su tre robot sottomarini, Venus, Tessa e Sara.

Venus

SARA - Sottomarino Autonomo Robotizzato per l’Antartide

TESSA - TEsta Stereoscopica SubAcquea