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Alfabetizzazione digitale al Centro Enea

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Alfabetizzazione digitale al Centro Enea

Alfabetizzazione digitale al Centro Enea
 
Il corso è dedicato a dieci ospiti della struttura di seconda accoglienza a Casalotti e propone due appuntamenti a settimana (martedì e giovedì dalle 11 alle 13) nella sala Internet della struttura. L’obiettivo primario degli 8 incontri è fornire gli strumenti chiave per permettere ai corsisti di sfruttare al meglio l’opportunità di una aula internet aperta al pomeriggio e nel week end. Gli ospiti del Centro Enea imparano così a navigare in autonomia nel web per trovare un mezzo di trasporto pubblico, scrivere il curriculum, seguire l'iter dei documenti.
A rendere peculiare l’offerta formativa della FMD presso il centro non è solo il taglio pratico, laboratoriale, e la metodologia usata, ma anche la scelta di Mosa Daw Elbit come docente, un ex ospite “eccellente” della struttura.
 
Mosa Daw Elbit, nato nel 1975, di nazionalità sudanese, nel proprio Paese ha conseguito la laurea in Amministrazione e un diploma di informatica (introduzione al pc, Word, Excel, Power Point). In Sudan ha lavorato come insegnante in una scuola superiore (insegnava in pratica tutte le materie, data la carenza di docenti), come direttore di vendita in una concessionaria di auto e come ragioniere. Arrivato in Italia nel novembre 2006, nel 2007, grazie a fondi dell’Unione Europea, ha studiato la lingua italiana, ha seguito un corso per saldatore, conseguendo il diploma europeo, e, nell’ambito dello stesso corso, ha studiato AutoCAD. Al Centro Enea è arrivato nel 2008. Qui ha seguito il corso di italiano avanzato e il corso di informatica Microsoft Digital Literacy. Nello stesso 2008 ha lavorato da McDonald, nella Sda Express e in un supermercato PIM. Dimesso dal Centro Enea, è stato assunto dalla FMD, per la quale svolge la funzione di assistente di sala nel Centro Enea stesso. Mosa non solo gestisce e aiuta gli ospiti all’interno dell’e-Café, ma, dall’estate 2009, ha cominciato a tenere corsi propedeutici nella sala della formazione, insegnando l’uso di Internet (con l’esercizio su siti di utilità pratica). Da aprile 2010 ha iniziato a tenere un corso di informatica di base, coadiuvato da Mirella Gentile. Mirella, laureata in Matematica, è stata docente di informatica presso il liceo scientifico Peano di Roma (via Francesco Morandini), scuola coinvolta nel progetto Nonni su Internet (oggi TeleMouse) della FMD, sin dalla sua nascita. In pensione dal 2008, Mirella si sta attualmente occupando di definire e codificare in un sito Internet le linee guida dei corsi di informatica tenuti dalla FMD al Centro Enea. Riguardo all’esperienza con Mosa, è interessante osservare come la competenza didattica di Mirella si intrecci all’esperienza di vita di Mosa (rifugiato politico che conosce le esigenze pratiche e di apprendimento degli altri rifugiati politici).
Mosa, in generale, si sente molto predisposto ad aiutare gli altri. Inoltre, il lavoro per FMD arricchisce le sue conoscenze informatiche e la sua esperienza professionale (aspira a diventare più esperto nell’assistenza tecnica). Il lavoro informatico gli è molto congeniale, ma, nel frattempo, coltiva anche un altro sogno: seguire un master in Amministrazione. Per raggiungere questo scopo, crede, comunque, di dover apprendere meglio l’italiano.
Se Mosa dovesse dare un consiglio agli altri rifugiati politici, per raggiungere con successo l’obiettivo dell’integrazione, direbbe che innanzitutto è necessario imparare bene la lingua, poi seguire un corso di informatica e, infine, dei corsi professionali. L’uso di Internet e del computer, in particolare, aiuta i rifugiati a rimanere in contatto con le persone care lontane e a muoversi con più criterio nella ricerca del lavoro. Secondo Mosa, i rifugiati che arrivano in Italia pensano di poter trovare subito un lavoro: in realtà, anche in Italia la situazione lavorativa è difficile e occorrono alcuni anni per formarsi adeguatamente. Non solo l’Italia, ma l’Europa tutta rappresenta, infatti, una realtà completamente diversa da quella africana (Roma, in particolare, appare come una città “affollata”, dove si fa fatica a trovare spazio). Se, però, una persona studia e si prepara, dopo un po’ di tempo può sperare di trovare un lavoro.

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