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Come cambia l'identità

AOS - Art is Open Source

Come cambia l'identità

Come cambia l'identità

Ricordiamo Salvatore Iaconesi per il suo lavoro con le scuole

Dopo dieci anni di malattia, "condivisa a codice aperto" con la performance La cura, è morto l'artista Salvatore Iaconesi (1973-2022), che abbiamo conosciuto in occasione del Media Art Festival. Lo vogliamo ricordare con il suo lavoro con le scuole, perché crediamo che per un'artista sia l'operazione più autenticamente open source...

A cavallo fra arte, ricerca, interaction design e comunicazione, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico lavoravano insieme dal 2006 sotto il marchio di AOS – Art is Open Source, dando vita nel corso degli anni ad opere e performance di interesse globale accomunate dall’esplorazione e dall’osservazione dell’uomo tecnologico contemporaneo e della sua continua mutazione.

L’insegnamento universitario, la creazione di intelligenze artificiali e sistemi interattivi, l’animazione di performance globali che attraversano i media, le città, i corpi e le pratiche del quotidiano, sono solo alcuni degli strumenti usati dal duo per suggerire scenari che consentono la reinvenzione sistematica della realtà ordinaria: una visione possibilistica del mondo in cui l’arte può fungere da collante tra scienze, politica, antropologia ed economia.

Salvatore e Oriana hanno partecipato a festival ed eventi internazionali, esponendo in musei e gallerie, e con grande professionalità e generosità hanno animato i laboratori nelle scuole in preparazione del Media Art Festival. Il duo era stato scelto dal direttore artistico Valentino Catricalà, ora curatore della SODA Gallery di Manchester, per la loro capacità di anticipare e interpretare le urgenze culturali del nostro tempo.

Abbiamo conosciuto il duo nel 2017. A lavoro con due classi del liceo Aristofane di Roma e con l’istituto agrario Garibaldi, Oriana Persico e Salvatore Iaconesi hanno analizzato come cambia e si evolve l’idea dell’Io in un’era dominata dalle nuove tecnologie e dai social network che fondano la propria esistenza sul must dell’apparire. Media che hanno la loro base tecnologica in emissione e trasmissione di luce.

 

 

L’opera di video art dal titolo 434 QUARANTATREALLAQUARTA è stata esposta al MAXXI in occasione del Media Art Festival (Roma, 27-29 aprile 2017).



 

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