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La mobilità sociale è donna

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La mobilità sociale è donna

La mobilità sociale è donna

Ci sono atenei dove la parità di genere nelle discipline scientifiche già esiste, come Campus Bio Medico di Roma e l’Università degli Studi della Tuscia, che vantano rispettivamente il 61% e il 59% di donne iscritte nei corsi Stem. Sono state realizzate azioni importanti per colmare il divario di genere nelle professioni scientifiche, ma sono insufficienti se non sono accompagnate da azioni di sistema, in grado di garantire alle donne di scegliere con libertà e senza condizionamenti in ogni fase della loro vita, in formazione e sul lavoro. Se continuiamo a intervenire in maniera settoriale, con azioni destinate solo o alle bambine o alle studentesse adolescenti o alle universitarie, rischiamo di non valorizzare i risultati raggiunti finora. Se vogliamo ottenere un reale cambiamento, anche a livello culturale, a mio parere occorre lavorare in contemporanea su più livelli. Come?

Il contributo Mirta Michilli pubblicato su forumpa.it, testata online di FPA - FORUM PA,

Partendo da alcune analisi sul tema, proviamo a capire su quali livelli agire per ottenere un reale cambiamento. A partire da azioni di sistema, in grado di garantire alle donne di scegliere con libertà e senza condizionamenti in ogni fase della loro vita, in formazione e sul lavoro.

La mobilità sociale è donna: cosa ci raccontano i dati su competenze, formazione e lavoro

di Mirta Michilli

7 dicembre 2022

 

 

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