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Le tecnologie immersive nella didattica

Da metaverso a eduverso. Con gli avatar nella workroom

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Prove di Eduverso a Binario F con Vagone FMD

Dopo la sessione dedicata all’uso del metaverso nell’ambito dei beni culturali [vedi la notizia Prove di Metaverso...], ieri a Binario F si è svolto il secondo incontro del nuovo programma Vagone FMD. Da 01 a 100 nel metaverso, realizzato con Meta. Abbiamo messo a punto un programma di attività coinvolgenti per dare la possibilità a policy maker e stakeholder di esplorare in prima persona come funziona il metaverso e di verificarne possibili applicazioni in più ambiti, soprattutto di pubblica utilità. Brevi sessioni interattive accompagnano le persone in un’esperienza completa, che può essere replicata più volte per approfondire nuovi strumenti e scenari.

Condividiamo gli spunti emersi dal secondo appuntamento "Dal metaverso all'eduverso" nella sintesi di Onelia Onorati, che cura l'ufficio stampa.

Costanza Andreini, Public PolicyManager–ItalyMeta. Crediamo in un metaverso senza barriere, con piattaforme interconnesse, per questo interveniamo ancor prima che si sviluppino best practice, per essere più incisivi già nella fase sperimentale. Crediamo che il metaverso possa diventare un’esperienza efficace di apprendimento e stiamo investendo in particolare sugli elementi collegati alla cultura e alla formazione.

Matteo Uggeri, Gamification and eLearning Expert, Fondazione Politecnico di Milano (da remoto). Chi insegna deve ergersi a demiurgo dello spazio virtuale, ove la classe può diventare qualunque cosa, in cui gli studenti stessi possono creare il loro spazio di apprendimento. Le competenze trasversali attivate sono: sociali, per “imparare ad imparare”, riflettere su di sé, gestire efficacemente il tempo e le informazioni, lavorare con gli altri in maniera costruttiva, mantenersi resilienti e gestire il proprio apprendimento. Ma è necessaria anche una competenza in materia di cittadinanza per imparare a partecipare pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione delle strutture e concetti sociali.

Marina Foggia, vicepreside dell'IIS Luigi Einaudi di Roma. Il metaverso per noi che abbiamo aderito al progetto “Influencer per un giorno” ha fornito la base per una sfida interna che è diventata strategia oltre che pratica educativa, arrivando all’eduverso.

Cristiana Angelini, docente dell'IIS Luigi Einaudi. Il progetto “Influencer per un giorno” ha previsto un percorso steam perché i ragazzi prima hanno impegnarsi in alcune ricerche, poi, attraverso un lavoro di gruppo, sono successivamente arrivati alle proposte. Dopo i feedback dati da altri compagni e professori, sono potuti tornare a lavorare sulla proposta iniziale per ricalibrarla.

Licia Cianfriglia, dirigente, responsabile partnership e relazioni istituzionali ANP. Le competenze necessarie sono trasversali e attengono a materie quali grafica 3D, design, matematica, italiano. C’è bisogno di interoperatività per non rimanere prigionieri, ma anche autorialità per contenuti di qualità. L’esperienza, didatticamente molto cooperativa, necessita di un pensiero strategico sottostante.

Clara Vittori, dirigente del liceo Mariano Buratti di Viterbo. Intanto chiediamoci ‘perché’ adottare il metaverso. Questa realtà ci potrà aiutare nell’inclusione e nella sostenibilità.

Lucia Presilla, dirgente del liceo Talete di Roma. Attenzione, nelle ricostruzioni di ambienti storici e artistici, a contenuti di alto profilo sia dal punto di vista estetico che filologico.

Paolo Fatiganti, dirigente dell'istituto comprensivo Canevari di Viterbo. Partire da contenuti validati, come una visita a un museo virtuale, per sviluppare capacità di raccogliere materiali, interazione e, solo alla fine, passare all’ambito della creazione. Deve essere in open source, riproducibile. Da fruitori a creatori.

Silvia Mazzoni, dirigente dell'istituto comprensivo Torgiano-Bettona di Torgiano (Perugia). Il metaverso che cosa  mi permette di fare di nuovo rispetto al passato? Devo assicurarmi che ciascuna tecnologia nuova venga usata al di là del fatto che sia “catching”, cioè molto attrattiva, ma magari senza una sua reale applicazione creativa.

Gianna Barbieri, direttrice generale Miur. In questa fase abbiamo attivato una serie di incontri con le terze parti, cioè i fornitori, per adottare sistemi informatici. Agiamo di concerto con le scuole. Anche FMD, in quanto fondazione dedita all’innovazione e all’inclusione, fa parte del comitato tecnico-scientifico del MIUR. La direzione generale vuole dimostrare alle scuole che siamo qui per seguirle anche nell’indirizzare al meglio le risorse.

Antonietta Zancan, dirigente dell'Ufficio Istruzione tecnica superiore, Miur. Mi occupo da quattro anni di ITS academy, biennio post diploma a ciclo breve per l'inserimento del mondo del lavoro, parallelo ai percorsi universitari. Questa è una realtà ove le tecnologie possono davvero essere utili per sviluppare know how per le professioni del futuro.

Michele Covolan, dirigente Ufficio Personale AFAM, Ministero Università e Ricerca,. Sono colpito dal metaverso nelle sue implicazioni per l’ambito musicale. Pensiamo alle esibizioni a distanza sperimentate nel corso della pandemia, quando non ci potevamo incontrare.

Sonia Schirato, dirigente del liceo Plauto di Roma. Uno dei problemi è entusiasmare i docenti chiamati a usare il metaverso. Si tratta di una grande opportunità per un’offerta formativa di buon livello che garantisca diversi strumenti ai ragazzi.

Daniela Venturi, dirigente del Sandro Pertini di Lucca. Grazie alle opportunità legate ai bandi del PNRR, ogni docente con il proprio spirito didattico troverà il modo di usare questa tecnologia.

Manuela Cenciarini, dirigente dell'IIS Paolo Borsellino e Giovanni Falcone di Zagarolo (Roma). Partire dai consigli di classe per coinvolgere i docenti che dovranno realizzare e implementare i progetti nella quotidianità.

Claudio Naddeo, dirigente dell'IIS F. Trani di Salerno. Pieno sostegno all’autonomia per costruire percorsi inclusivi. Usare il metaverso per le riunioni a scuola.

Cinzia Meatta, dirigente dell'istituto omnicomprensivo R. Laporta di Fabro (Terni). Porto nella mia scuola questi stimoli nonostante il rischio di incontrare gap tecnologici. Punteremo sulla formazione dei docenti.

La conclusione di Alfonso Molina, direttore scientifico della FMD. Non tutte la realtà scolastiche sono allo stesso livello, nella dotazione, nella progettualità. Per questo non bisogna fare salti ma iniziare ad innovare a partire da ciò che abbiamo, ovvero da ciò che già esiste per portarlo avanti. L’input che desideriamo lanciarvi oggi: iniziare un percorso raccogliendo gli stimoli emersi in questa giornata. Partiamo dalle vostre esperienze per capire a che punto è la scuola italiana. Sfruttiamo l’occasione di trovarci qui a Binario F, dove abbiamo sperimentato il metaverso grazie a Meta. In futuro, questa base potrà fornire lo spunto ideale per sollecitare il mercato e le aziende a rispondere alle esigenze del mondo dell’istruzione.

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