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Per gestire i dati serve una mente aperta

Analisi dei dati
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Per gestire i dati serve una mente aperta

Per gestire i dati serve una mente aperta

Power Platform: Massimo racconta la sua esperienza formativa

Portare nuove applicazioni informatiche nel proprio lavoro con atteggiamento di curiosità e mente aperta: Massimo Riccobene ci racconta la sua esperienza formativa nell'ambito del progetto Ambizione Italia per il lavoro, promosso con Microsoft. Ha seguito il percorso Power Platform per ottenere la certificazione Microsoft sulla piattaforma per l’analisi dei dati e la pianificazione strutturata dei processi aziendali. Il percorso in sei appuntamenti, da settembre a ottobre, è stato animato dalla formatrice Elisa Chierchiello.

Condividiamo l'intervista realizzata da Onelia Onorati, che cura l'ufficio stampa per la Fondazione Mondo Digitale.

Tu lavori nell’ambito informatico, com’è nato l'interesse per la tecnologia e per il digitale?

Ho 55 e vivo nella provincia di Vicenza. Sono trent’anni che mi dedico all’informatica, sia nella vita privata che nella professione. Mi sono avvicinato al primo computer da ragazzo. Ho iniziato con i videogiochi, poi con la videoscrittura, allora connotata da un’interfaccia minimalista e alquanto ‘grezza’. Curioso per natura, ho poi allacciato un ottimo rapporto con il punto vendita dove ho acquistato il primo computer e ho iniziato a lavorarci all’inizio come programmatore, successivamente nell’assistenza. Un grande cambiamento è stato spostarmi in un’azienda più grande per la gestione dei sistemi. La passione per tutto ciò che è tecnologia è sempre continuata nella vita privata, ho allestito da solo la mia casa domotica, e mantengo un atteggiamento di approfondimento continuo rispetto al progresso tecnologico.

Cosa ti ha spinto a partecipare al progetto?

Mi piacerebbe portare la piattaforma all’interno dell’azienda dove lavoro: Power Platform incuriosisce molto le aziende e da parte mia ho sentito il bisogno di approfondire gli aspetti di questa tecnologia Microsoft, avendo già familiarità con alcune delle sue applicazioni. Ho cercato un corso di approfondimento on line e ho trovato il progetto di Fondazione Mondo Digitale che mi ha colpito soprattutto per i brand coinvolti.

Che cosa ti aspettavi dal percorso? Com’è andata?

Non sapevo bene cosa trovare, il primo giorno ho capito che sarebbe stata un’occasione per avere una panoramica della piattaforma e delle sue potenzialità applicative. Lo ritengo un approccio interessante perché in effetti si tratta di nozioni molto complesse da apprendere, un primo avvicinamento alla tecnologia che può articolarsi successivamente in diverse direzioni.

Perché intraprendere un progetto formativo del genere e verso quale obiettivo?

Personalmente, ho iniziato procurandomi la tecnologia del Power Platform, poi ho scelto il percorso, infine ho frequentato il corso di FMD. Oggi ho una visione complessiva di quelle che sono le possibili applicazioni, tutte interessanti perché legate alla gestione dei dati. Qui si risponde a un tema fondamentale: come interpretare i dati dai quali siamo sommersi. A livello aziendale sarebbe molto importante saper leggere e interpretare questo patrimonio per poter poi fornire informazioni al settore marketing. Dopo questa prima formazione, uno dei percorsi che potrei scegliere è l’approfondimento della fase operativa della trasformazione dei dati.

Ti sei costruito una carriera su misura e sei riuscito ad aggiornarti rispetto all’evoluzione della tecnologia. Qualche consiglio daresti a chi intende seguire le tue stesse passioni?

C’è molta richiesta, oggi, della figura professionale del data analyst,. Sicuramente è importante orientarsi nei vari percorsi offerti, che questo corso mette a disposizione. Ma non ci si può certamente fermare, occorre imparare a usare le varie applicazioni per poter estrapolare i dati e lavorarli. Potremmo trarre una considerazione di ordine generale: nella vita è importante mantenere un atteggiamento curioso e aperto. Avere voglia di esplorare e di formarsi. Grazie a questo ho saputo adattarmi e seguire l’evoluzione tecnologica, così veloce in questi anni.

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